POLVERI SOTTILI E CORONAVIRUS

Le fotografie del satellite Sentinel hanno messo in evidenza una riduzione di biossido di azoto sia in Cina, sia nella Pianura Padana, in corrispondenza della diffusione del Coronavirus e dei drastici provvedimenti di limitazione degli spostamenti delle persone e del traffico. In realtà è molto controversa la considerazione di quanto abbia inciso la riduzione del traffico pittosto che la situazione meteo favorevole. Le conclusioni scientifiche di quanto sta effettivamente succedendo potranno essere dedotte su un periodo di tempo più lungo e con analisi più complesse.
Di sicuro interesse comunque è lo studio di alcuni ricercatori dell’Università di Bologna e di Bari secondo cui le polveri sottili hanno esercitato un'azione di “boost”, cioè di impulso alla diffusione virulenta dell'epidemia del Covid 19. Già da anni l’OMS e l’AEA (Agenzia Europea dell’Ambiente) denunciano l’incremento della mortalità prodotto dall’inquinamento che, secondo uno recente studio pubblicato sulla rivista "European Heart Journal", vengono stimati in 8,8 milioni all’anno nel mondo, 790.000 in Europa, 81.000 in Italia. Se a questi aggiungiamo le morti da Covid 19, favorite dalle polveri sottili, significa che sono ormai improcrastinabili misure drastiche non solo per combattere l’attuale contagio ma per rimuovere le condizioni strutturali che impediscono una necessaria tutela della salute di tutti noi.