
CAMBIAMENTI CLIMATICI ED ENERGIA: CHE FARE?
Ormai è assodato: il 2017 è stato il secondo anno più caldo degli ultimi due secoli (cioè da quando si è incominciato a registrare le temperature dell’aria con i termometri), dimostrando (se ce ne fosse bisogno) che la tendenza all’aumento della temperatura globale del pianeta persiste inesorabilmente. Contemporaneamente si sono succeduti nuovi disastri climatici, anche nella nostra Italia: ultimo in ordine di tempo la disastrosa siccità che ha colpito tutto il settentrione nell’estate 2017, provocando danni ingenti all’agricoltura e disagi profondi alle famiglie. Tutto questo perché l’umanità si rifiuta caparbiamente di ridurre o annullare le proprie emissioni di gas climalteranti (anidride carbonica, metano, protossido d’azoto, ecc.). Il comparto della produzione (e del consumo) di energia è uno dei maggiori responsabili delle emissioni di CO2 (bruciando metano, gasolio, carbone): ma cosa possiamo fare?
Innanzitutto modificare il nostro stile di vita, mettendo in atto tutte le buone pratiche possibili:
- riducendo i nostri consumi energetici diretti: chiudere la luce quando non serve, usare illuminazione a fluorescenza o a led, spegnere gli stand-by, usare le ciabatte con interruttore, usare il cronotermostato e temporizzare il riscaldamento e il raffrescamento, usare le termovalvole nei termosifoni, ridurre la temperatura degli ambienti, ecc.;
- aumentando la nostra efficienza energetica: cambiare la caldaia privilegiando quelle a condensazione, isolare il retro dei termosifoni e i cassonetti delle tapparelle, eliminare gli spifferi delle finestre e delle porte, acquistare solo elettrodomestici di classe energetica massima (A+++), tenere pulita la serpentina del frigo e mantenere a tenuta la sua porta, usare lavatrice e lavastoviglie a temperatura limitata e solo a pieno carico, ecc.;
- impiegando fonti rinnovabili di energia: nei limiti del possibile (economicamente e architettonicamente parlando) installare impianti fotovoltaici e impianti solari termici sul tetto, utilizzare le pompe di calore;
- modificando il nostro stile di mobilità: ridurre al minimo l’uso dell’automobile della moto e del motorino, utilizzare al massimo la bicicletta e i piedi, privilegiare il trasporto pubblico (autobus e treno), orientarsi verso le automobili elettriche o ibride;
- modificando il nostro stile di consumo: consumare cibi, vestiti, oggetti il più possibile a km zero, consumare cibi di stagione, consumare cibi sfusi e privi di imballaggio, rifiutare prodotti con imballaggi accoppiati (non riciclabili), privilegiare il mercato dell’usato, ridurre il consumo degli oggetti inutili, ecc.;
- modificando la nostra produzione di rifiuti: applicare la raccolta differenziata a tutti i rifiuti che produciamo, produrre compost domestico con l’umido della cucina, ridurre l’utilizzo dei sacchetti di plastica, ridurre l’utilizzo delle plastiche e privilegiare legno, carta e metalli tutti riciclabili, privilegiare il mercato dell’usato, ecc.
Tuttavia come noi possiamo modificare i nostri stili di vita, così dobbiamo pretendere che lo facciano anche le nostre amministrazioni locali, e che i nostri parlamentari facciano delle leggi che tutelino l’efficienza energetica, il risparmio e l’utilizzo delle fonti rinnovabili:
- nei confronti dei nostri Comuni: pretendere che tutta l’illuminazione pubblica sia a basso consumo (lampade gialle, a vapori di sodio, al posto di quelle bianche), richiedere che nelle scuole e negli edifici pubblici siano messi in atto gli stessi accorgimenti per l’illuminazione, il riscaldamento e il condizionamento, che cerchiamo di mettere in atto nelle nostre abitazioni; pretendere che all’ingresso di ogni edificio pubblico (scuole, uffici) sia affisso bene in vista il relativo certificato energetico; richiedere l’estensione della raccolta differenziata porta a porta a tutte le frazioni di rifiuti e a tutto il territorio comunale; richiedere l’applicazione della tariffa puntuale per i rifiuti; pretendere dai sindaci (se non l’hanno già fatto) ordinanze per lo spegnimento dei motori durante le soste, per la chiusura delle porte dei negozi, per la riduzione del traffico autoveicolare nei centri cittadini; ecc.;
- nei confronti dei nostri ministri e parlamentari: pretendere che approvino provvedimenti e leggi a favore delle fonti rinnovabili, a favore del risparmio energetico e dell’efficienza energetica, contro i contributi pubblici alle fonti fossili, ecc.
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