RIDURRE, RIUTILIZZARE, RICICLARE LA MATERIA, RECUPERARE ENERGIA
Sono queste le 4R che, applicate in quest’ordine, regolano la corretta gestione dei rfiuti, principi che da molti anni sono legge in Italia e in Europa.
Eppure nel nostro Paese, anche se negli ultimi anni sono stati fatti dei passi avanti, solo il 30% dei rifiuti viene raccolto e avviato al riciclo, infrangendo le prime tre R e allontanandoci dagli obiettivi fissati a livello comunitario. In Italia le discariche costituiscono ancora la via principale per smaltire i rifiuti, modalità che alimenta affari illeciti e impedisce lo sviluppo di un ciclo virtuoso fondato su riciclaggio e prevenzione oltre ad essere una pericolosa fonte di inquinamento per la salute dei territori, delle persone.
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DAL QUARTIERE DI VIA ROMA
Il nostro Circolo in collaborazione con SVEP e MATTI DA GALERA, una associazione nata per rivitalizzare l'intero quartiere di Via Roma attraverso iniziative (carnevale, festa di maggio ecc) nonchè costruire momenti di attenzione, informazione e inclusione con le etnie presenti nella zona, ha realizzato materiale informativo sulla raccolta differenziata in varie lingue. Potete scaricare le varie versioni qui.
COMUNICATI STAMPA
INCENERITORE, SI RINVII OGNI DECISIONE - Comunicato stampa del 15/5/17
Lascia preoccupati ed indignati la notizia che Martedì 16 maggio alle 9,30 si riunirà la conferenza dei servizi che potrebbe decidere, in merito alle richieste di Iren di autorizzare la possibilità di bruciare rifiuti assimilabili provenienti da ogni parte della regione e, di fatto, creare i presupposti per un mantenimento dell'impianto per altri 30/40 anni, vanificando l'impegno dei piacentini per raggiungere quote di raccolta differenziata virtuose e chiudere il ciclo dei rifiuti.
Ma come, si riunisce la Conferenza dei servizi proprio ora, dopo quasi due anni di riunioni, magari per la stretta finale, a pochi giorni dalle elezioni che potrebbero presentare un quadro politico del capoluogo completamente diverso rispetto al precedente e quindi modificare la posizione del Comune che è maggiormente coinvolto dalle decisioni assunte in conferenza dei Servizi.
Non dimentichiamo infatti che l'inceneritore è ubicato a Borgoforte alla periferia di Piacenza, che è stato costruito con tecnologia degli anni 90, che doveva bruciare i rifiuti solidi urbani di Piacenza e che il Piano Regionale prevede che al 2020 non possano più essere conferiti all'inceneritore questo tipo di rifiuti.
Peraltro la presenza dell'impianto contraddice la possibilità di raggiungere e superare gli obbiettivi previsti dalla legge e il Piano regionale al 2020 (diminuzione della quantità di rifiuti prodotti del 25% e raggiungimento, come minimo, del 73% di raccolta differenziata) vanificando, nel breve e medio periodo, l’obbiettivo di arrivare a quella economia circolare a favore della quale anche i candidati sindaco di Piacenza si sono unanimemente espressi, ritenendola un obbiettivo da raggiungere, nel recente confronto organizzato da Legambiente.
Considerando che nella conferenza dei servizi il Comune di Piacenza è portatore di un parere autorizzativo non solo tecnico, ma anche e soprattutto politico , Legambiente ritiene che la convocazione che potrebbe concludersi con una decisione a pochi giorni dalle elezioni, rappresenti un atto non solo inopportuno, ma anche contrario ad un dibattito democratico che è auspicabile scaturisca proprio a seguito delle nuove elezioni.
L’appello è quello di rinviare ogni decisione a dopo le elezioni, permettendo alle nuove forze politiche che verranno elette in Consiglio Comunale ed a chi governerà la città, un ulteriore e dovuto approfondimento di tutte le tematiche legate al ciclo dei rifiuti .
NON BRUCIAMO IL NOSTRO FUTURO. L'INCENERITORE VA CHIUSO - Comunicato stampa settembre 2016
Nel 2015 la raccolta differenziata in provincia di Piacenza è rimasta sostanzialmente invariata rispetto al 2014... anzi nel capoluogo è diminuita del 1%.
Questo è un dato che dovrebbe preoccupare le Amministrazioni e, in genere, il mondo politico piacentino! Ma come, invece di aumentare la raccolta differenziata a Piacenza diminuisce???
Non si può essere costantemente succubi se non compiacenti e pronti ad avallare pedissequamente le richieste di Iren che si sta attrezzando per poter inquinare l’aria della nostra città per almeno altri 30 anni attraverso le due Valutazioni di Impatto Ambientale in corso dove si richiede, tra le tante richieste, di poter bruciare rifiuti speciali da fuori provincia, oggi vietato, e collegare l inceneritore al teleriscaldamento.
Tutto questo in spregio anche al recente Piano Regionale dei Rifiuti, votato da quella stessa maggioranza che governa il capoluogo, che impone il raggiungimento entro il 2020 di obbiettivi che rendono non più necessario il ricorso ad un impianto inquinante alla periferia della città (il 25% di diminuzione della produzione di rifiuti e il raggiungimento almeno del 75% di raccolta differenziata).
Ma cosa aspettano l'Amministrazione comunale di Piacenza e tutte le amministrazioni della provincia a imporre ad Iren un generalizzato sistema di raccolta porta a porta spinto che consenta, come fatto già da parecchi comuni piacentini di raggiungere percentuali al di sopra del 70-75% e attivare concretamente sistemi di riduzione della produzione dei rifiuti che invece anche nel 2015 hanno subito un lieve, ma progressivo aumento?
Da una parte il “ricatto“ di Iren che detiene il monopolio della gestione dei rifiuti e che impone, di fatto, modalità che le consentono di continuare ad alimentare un inceneritore, ormai superato, che contribuisce all'inquinamento del nostro territorio, dall'altro, e qui sta il ricatto, la paura degli amministratori locali di trovarsi da un giorno all'altro con i rifiuti nelle strade e nelle piazze.
Quindi se le Istituzioni non sono in grado, non hanno il coraggio o non vogliono tutelare il bene primario della salute e rispettare gli impegni assunti attraverso il Piano Regionale dei rifiuti, da loro stessi approvato in ottemperanza del principio dell’economia circolare, sarà la comunità piacentina, attraverso un referendum, a gridare forte e chiaro a chi ora non li ascolta, la volontà di farla finita con impianti inquinanti e antiquati per intraprendere la strada del futuro, già percorsa da realtà più sostenibili, quella dei rifiuti zero!!